5 errori da evitare in un’analisi di mercato
È arrivato il momento. Il momento in cui raccogli tutto il tuo coraggio, inizi a cercare numeri, dati, informazioni… e provi a dare un senso a tutto quello che hai trovato. L’analisi di mercato è il primo passo per delineare qualsiasi strategia di marketing, offline e online (ammettilo, quante volte te lo sei sentito dire tra i banchi dell’università o davanti allo schermo in un aula virtuale?). Ma con così tante cose da tenere a mente, inciampare in qualche passaggio è del tutto normale. Ecco quindi 5 errori da evitare in un’analisi di mercato: conoscerli ti aiuterà a leggere meglio i dati, prendere decisioni più consapevoli e affrontare con più sicurezza questa attività fondamentale, ma spesso un po’ temuta.
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Partire senza un obiettivo ben definito
Senza obiettivo, non è un’analisi: è una raccolta casuale di dati.
Prima di fare qualsiasi cosa – ancor prima di iniziare a raccogliere dati – è necessario chiedersi perché lo stai facendo. Vuoi capire chi è il tuo target? Lanciare un nuovo prodotto online? Valutare la concorrenza? Se non ti poni le domande giuste e non ti dai risposte concrete, raccogliere dati diventa un esercizio sterile: ti ritroverai con un mucchio di numeri e informazioni, ma senza sapere davvero cosa farne.
Ed è proprio questo il primo dei 5 errori da evitare in un’analisi di mercato.
Definire subito cosa vuoi scoprire è il primo passo fondamentale che ti salva da un errore comune: andare a caccia di dati a caso, come se dovessi raccogliere tutto ciò che capita sotto mano e spoiler: senza una meta, anche i dati giusti portano fuori strada.
Avere chiaro l’obiettivo, invece, ti permette di:
- puntare dritto ai dati giusti, senza perderti nel mare infinito di numeri e informazioni;
- scegliere il metodo più efficace, che sia intervistare qualcuno, far compilare un questionario, scavare nelle banche dati o analizzare i trend del momento;
- capire alla fine se davvero hai trovato quello che cercavi, o se è il caso di rimettere mano all’analisi in un altro modo (banalmente cambiando metodo di ricerca).
L’obiettivo è ciò che dà significato ai dati e valore all’analisi.
In più, avere un obiettivo chiaro ti fa risparmiare tempo e risorse evitando ricerche infinite, perché sai esattamente cosa cercare e dove porre la tua l’attenzione.
Quindi, prima di partire, prenditi qualche minuto per scrivere nero su bianco qual è il tuo obiettivo. Questo ti farà risparmiare un sacco di fatica… e qualche mal di testa.
Accontentarsi solo della prima fonte che si trova
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio…
Quante volte, per far prima, ci si accontenta del primo risultato che Google propone? È veloce, comodo, e sembra anche sensato.
Ma quando si parla di analisi di mercato, questa scorciatoia può trasformarsi in un vicolo cieco, un errore vero e proprio. Una singola fonte, magari trovata in due clic, rischia di essere incompleta, datata o, peggio, fuorviante.
E il problema è che non ce ne accorgiamo subito: i dati sembrano credibili, li inseriamo nel nostro ragionamento e solo dopo, magari troppo tardi, capiamo che non erano affidabili.
Ma perché è così importante non fermarsi ai primi dati che si trovano?
- Affidabilità dei dati: non tutte le fonti sono ugualmente attendibili o aggiornate. Controlla chi ha prodotto i dati, da dove arrivano e quando sono stati pubblicati.
- Completezza dell’informazione: una sola fonte offre spesso una prospettiva parziale. Più fonti permettono di avere un quadro più ampio e approfondito.
- Riduzione del bias: ogni fonte può mostrare solo una parte delle informazioni, anche senza farlo apposta. Confrontando diverse fonti puoi avere un quadro più chiaro e completo.
- Validazione dei dati: se più fonti confermano lo stesso dato o la stessa tendenza, è molto più probabile che sia corretta e rilevante.
- Decisioni più informate: avere sottomano più informazioni e punti di vista ti permettono di prendere decisioni strategiche più efficaci.
Attenzione però: anche esagerare non porta da nessuna parte. Cercare tutto, ogni dettaglio, ogni singolo dato disponibile, è un errore tanto quanto fermarsi al primo risultato. L’obiettivo non è sapere tutto, ma sapere ciò che serve.
Passiamo ora al terzo dei cinque errori da evitare in un’analisi di mercato ✨
Fermarsi alla quantità e non alla qualità
I numeri contano, ma solo se capiamo cosa c’è dietro.
Una buona analisi di mercato si basa sia su dati quantitativi che qualitativi.
I dati quantitativi rappresentano la base solida su cui ogni analisi di mercato si regge: numeri, percentuali, dimensioni del mercato. Sono quei dati “freddi” e oggettivi che troviamo in fonti ufficiali e affidabili come Istat, Google Trends, Statista e report di settore. Grazie a questi dati, possiamo misurare trend, confrontare segmenti di mercato e valutare dimensioni e potenzialità.
Tuttavia, i numeri da soli raramente spiegano il perché. Per esempio, sappiamo che un certo prodotto vende bene, ma non cosa spinge i clienti ad acquistarlo, quali bisogni soddisfa o quali problemi risolve davvero.
Ed è qui che entrano in gioco i dati qualitativi: opinioni, emozioni, motivazioni e comportamenti delle persone.
I dati qualitativi possono provenire da diverse fonti: interviste, questionari, focus group, recensioni su Amazon e altri siti di e-commerce, commenti sui social network, discussioni nei forum. Questi micro-dati, spesso trascurati, rivelano insight unici e spesso inattesi, che completano e arricchiscono la parte quantitativa.
Unire quantità e qualità permette quindi di leggere il mercato con occhi più attenti. Ricordati, che dietro ogni numero c’è sempre una persona, con le sue scelte, emozioni e motivazioni.
N.B.: Una parte importante dell’analisi qualitativa è l‘analisi del sentiment, che consiste nell’individuare e interpretare emozioni e opinioni espresse da utenti e clienti, ad esempio attraverso recensioni, commenti sui social, forum e altri canali digitali. Questa prospettiva ci aiuta a capire non solo cosa pensano le persone, ma come si sentono, quali sono le loro vere esigenze e aspettative, qual è il vero stato d’animo riguardo di quel prodotto/servizio, tutti elementi fondamentali per costruire strategie di mercato efficaci e centrate sul cliente.
Raccogliere i dati senza interpretarli
Non basta raccogliere dati, bisogna capire cosa raccontano davvero.
Raccogliere dati è solo il primo passo. Perché siano davvero utili, i dati devono essere letti, interpretati e collegati all’obiettivo dell’analisi. Ecco il quarto dei 5 errori da evitare nella tua analisi di mercato: raccogliere i dati senza interpretarli.
Ad esempio, una pagina social può mostrare un aumento dei followers, ma senza capire perché quel cambiamento è avvenuto, si rischia di interpretare male i dati o di non sfruttarli a proprio vantaggio. Magari la crescita è dovuta a una campagna pubblicitaria che ha attirato l’attenzione per un x motivo, oppure a un contenuto virale che ha acceso l’interesse su un argomento particolare. Senza questa interpretazione, i numeri da soli rischiano di dire poco.
Per andare oltre i numeri, si possono seguire alcune semplici azioni:
- confrontare i dati con l’obiettivo: ogni dato deve aiutare a rispondere a una domanda precisa, legata a ciò che vogliamo capire o migliorare
- cercare tendenze e differenze: osservare come i dati cambiano nel tempo può far emergere pattern importanti
- unire dati diversi: ad esempio, incrociare i numeri di vendita con i commenti dei clienti o con le conversazioni sui social per avere una visione più completa
- leggere i feedback: recensioni, opinioni e conversazioni sono preziose per capire motivazioni ed emozioni di cui i numeri da soli non parlano
- porsi domande: davanti a un dato particolare, chiedersi “perché succede?” e cercare risposte basate su dati concreti.
Anche il contesto in cui emergono i dati è fondamentale: lo stesso numero può avere significati diversi a seconda del momento, del canale o del pubblico coinvolto.
Quando i dati vengono interpretati in modo coerente con l’obiettivo, diventano uno strumento strategico, non solo descrittivo.
Di seguito, l’ultimo dei 5 errori da evitare in un’analisi di mercato 👇🏼
Fermarsi alla prima analisi
Un’analisi non vale per sempre.
L’analisi di mercato non è un’attività da fare una sola volta e ciao. I comportamenti delle persone, le tendenze e il panorama competitivo cambiano rapidamente, soprattutto online. Per questo è importante osservare i dati nel tempo e aggiornare l’analisi con regolarità.
Una ricerca fatta sei mesi fa potrebbe non essere più attuale. Magari sono emersi nuovi bisogni, è cambiata la comunicazione dei concorrenti o sono comparsi nuovi strumenti e canali. Continuare a monitorare e interpretare i dati aiuta a restare allineati con la realtà, a cogliere segnali prima degli altri e a adattare le strategie in base al nuovo contesto.
Piccoli segnali, come nuove domande ricorrenti online, cambiamenti nei contenuti dei competitor o l’emergere di nuovi temi nei commenti, possono indicare che il mercato si sta muovendo e che vale la pena aggiornare l’analisi.
Non preoccuparti: aggiornare l’analisi non significa rifare tutto da capo ogni volta. A volte basta rivedere alcuni numeri chiave, osservare nuove conversazioni online o raccogliere feedback più recenti. L’importante è non considerare l’analisi come un’attività da archiviare, ma come una parte viva e costante del lavoro.
Bene, siamo arrivati alla fine di questi 5 errori da evitare in un’analisi di mercato 🙌
Ora che li conosci, puoi tirare un respiro di sollievo: evitarli sarà decisamente più semplice.

Perché ogni dato, se letto nel modo giusto, può davvero guidare a scelte strategiche più consapevoli.
E nel caso in cui ne avessi bisogno, ecco altri articoli del nostro blog che ti aiuteranno a fare un’analisi di mercato efficace e raccogliere i dati necessari:
5 tool da usare per le indagini di mercato
7 tool per l’analisi di micro-dati
Come individuare i trend di mercato non solo con Google Trends

