Le 4P del marketing non sono solo teoria: ecco come si applicano davvero

Le 4P del marketing – Product, Price, Place, Promotion – sono ancora oggi uno degli strumenti più efficaci e longevi per costruire strategie solide. In un panorama dominato da performance, creator economy e intelligenza artificiale, tornare al marketing mix può sembrare un passo indietro. La realtà dei fatti è esattamente il contrario: le 4P ti aiutano a fare chiarezza, a evitare errori e a progettare un’offerta davvero coerente.

In questo articolo, parte della rubrica “Marketing basic – il marketing per chi parte da zero”, analizziamo in modo semplice ma strategico un modello che ha fatto (e continua a fare) la differenza: il marketing mix.

Vedremo perché le 4P del marketing sono ancora centrali, come si collegano tra loro, e soprattutto come applicarle nel concreto, con esempi pratici utili sia per chi comincia che per chi vuole tornare alle basi per rafforzare la propria strategia.

Quattro leve, mille implicazioni. E una bussola da tenere sempre in tasca.

Iniziamo 👇

Cos’è il marketing mix e perché è ancora utile

Il concetto delle 4P del marketing nasce negli anni ’60 grazie a Jerome McCarthy e viene poi diffuso da Philip Kotler, anche se poi negli anni ha subito diverse trasformazioni (clicca qui per saperne di più). Quando parliamo delle 4P del marketing facciamo riferimento a quattro leve fondamentali con cui le aziende possono progettare e comunicare in modo coerente la propria offerta:

  • Product (prodotto)
  • Price (prezzo)
  • Place (distribuzione)
  • Promotion (promozione)
Schema delle 4P del marketing: Product, Price, Place, Promotion

Questo modello, noto anche come marketing mix, è stato per decenni la base delle strategie commerciali e pubblicitarie. E, nonostante i cambiamenti tecnologici, è ancora oggi uno strumento essenziale per far chiarezza sul tuo posizionamento sul mercato. Ti invita, infatti, a rispondere a domande fondamentali prima di agire. Vediamo insieme quali sono alcune di queste domande.

Le 4P del marketing spiegate bene

1. Product: cosa offri davvero?

Il prodotto non è solo l’oggetto fisico. È tutto ciò che ruota attorno a ciò che offri: funzionalità, packaging, customer experience, servizi aggiuntivi, posizionamento valoriale.

Un prodotto ben definito risponde a un bisogno specifico e parla a un pubblico ben individuato. Senza queste due cose, non hai un prodotto: hai solo un’idea.

Esempio pratico: 24Bottles non vende semplici borracce in acciaio colorato, ma racconta un gesto sostenibile e un modo per distinguersi, riducendo la plastica monouso. Insomma, un prodotto utile e attento all’impatto ambientale.

2. Price: che valore stai comunicando?

Il prezzo è una leva strategica. Racconta molto di te, anche prima di spiegare cosa fai. Comunica posizionamento, accessibilità, esclusività.

Non è solo una cifra: è la traduzione economica del valore percepito. Se chiedi troppo poco, rischi di sottovalutarti. Se chiedi troppo, devi spiegare bene il perché.

Esempio reale: Apple adotta un posizionamento premium: i prezzi più alti riflettono esclusività, innovazione e status, e richiedono una narrazione di valore molto diversa.

3. Place: dove avviene l’incontro col cliente?

La distribuzione non riguarda solo la logistica, ma l’esperienza di acquisto. Dove vendi cambia tutto: i tempi, la relazione e le aspettative del pubblico. Vendere esclusivamente online o puntare anche su punti vendita fisici non è una scelta neutra: definisce il modo in cui le persone vivono il brand e il valore che percepiscono.

Esempio tangibile: un caso interessante è VeraLab, brand italiano fondato da Cristina Fogazzi, conosciuta come “l’Estetista Cinica”. Nato come e‑commerce, negli ultimi anni ha ampliato la propria presenza con flagship store in diverse città italiane – Bologna, Torino, Padova, Milano e Roma – oltre alla distribuzione in punti vendita selezionati come Rinascente.
Questa strategia omnichannel permette di mantenere la forza del digitale (ampia portata, community attiva) integrandola con l’esperienza immersiva e personalizzata del negozio fisico, dove il personale specializzato può guidare il cliente nella scelta dei prodotti e rafforzare la fidelizzazione.

4. Promotion: come fai conoscere ciò che offri?

Ultima, ma non meno importante, la promozione è ciò che comunica la tua offerta al mondo. Comprende advertising, email, PR, influencer marketing, contenuti organici e molto altro. Non è solo una questione di visibilità, ma di posizionamento narrativo: cosa dici? A chi? Con che tono? Su quali canali?

Esempio pratico: nel 2024 IKEA ha avviato il progetto pilota “Seconda Vita” (IKEA Preowned), una piattaforma peer‑to‑peer per la rivendita di mobili usati, testata inizialmente a Madrid e Oslo. Nel 2025 l’iniziativa si sta espandendo ad altri Paesi europei, diventando parte integrante della strategia di sostenibilità del brand.

La promozione è stata sviluppata in modo omnichannel:

  • Campagne sui social media e storytelling che mostrano il “secondo ciclo di vita” dei mobili.
  • Comunicazione diretta nei punti vendita e nelle newsletter, per incentivare i clienti a riportare i prodotti in negozio.
  • Coinvolgimento di micro‑influencer e uso di contenuti generati dagli utenti (UGC) per rendere la narrazione autentica.

Questa campagna ha trasformato una semplice iniziativa commerciale in un messaggio di circolarità e responsabilità ambientale, rafforzando la reputazione di IKEA come brand attento al futuro e vicino ai bisogni reali delle persone.

In sintesi: perché ripartire dalle 4P del marketing

In un mondo complesso e multi-canale, le 4P sono una mappa. Ti aiutano a:

  • Evitare scelte incoerenti
  • Capire dove intervenire se qualcosa non funziona
  • Costruire una strategia, non solo una presenza

Quando hai a disposizione mille canali, piattaforme e strumenti diversi, è facile perdersi. Le 4P ti costringono a tornare all’essenziale: a chiederti prima di tutto cosa vuoi fare, per chi e in che modo. Ti aiutano a filtrare le soluzioni senza dar retta alle mode.

E soprattutto, sono uno strumento di autodiagnosi continua: se qualcosa non funziona in una strategia, spesso basta tornare a queste quattro domande per trovare ciò che non va. Magari il prodotto non è centrato, il prezzo non è percepito come giusto, il canale non è quello che usa il tuo pubblico, o stai comunicando in modo disallineato rispetto all’offerta reale.

Le 4P non sono tutto, ma sono ciò che viene prima di tutto. E chiunque voglia fare marketing in modo serio, strategico e sostenibile, prima o poi deve passarci.

Le 4P del marketing spiegate visivamente: Product, Price, Place, Promotion

Bonus: se hai un brand prova a rispondere a queste domande per capire se applichi bene le 4P del marketing

  1. Cosa offro, davvero?
  2. A che prezzo e con quale posizionamento?
  3. Dove voglio far vivere l’esperienza di acquisto?
  4. Come racconto tutto questo alle persone giuste?

Se riesci a rispondere con chiarezza, sei sulla strada giusta.